Quali sono i mestieri di tutto il mondo? Ma soprattutto quanti sono? "La piazza universale di tutte le professioni del mondo"da tutte le risposte. L'opera di Tommaso Garzoni, del 1585, contiene un elenco delle professioni, alcune comuni solo all'epoca del manoscritto, altre tutt'ora esistenti. E' inoltre considerata un autentico capolavoro dell'arte tardo-rinascimentale, per la ricchezza del linguaggio tecnico, per le riflessione morale e per la citazione di altri libri.
Ho cercato nell'elenco le professioni che interessano il mio tema: - ARMARUOLI : pagina 338; - BOMBARDIERI : pagina 418; - CAPITANI : pagina 466; - FUSORI D'ARTIGLIERIA : pagina 418; - MAESTRI DI MACCHINE : pagina 556; - SOLDATI : pagina 466;
Se il mio tema fosse un quadro cosa sarebbe?...Non è certo stato facile trovare qualcosa che rappresentasse al meglio le innovazioni militari. Quest'ultime appartengono principalmente al XX secolo, quando però l'arte si sviluppa soprattutto dal punto di vista dell'architettura, nascono nuovi edifici per soddisfare i bisogni di guerra. La presente opera appartiene aItalo Fasulo, appartenente alla corrente del Futurismo. Il quadro introduce un tema particolare riguardo alle innovazioni militari, di cui spesso non teniamo conto, ossia la guerra chimica. L'utilizzo di armi chimiche parte dall'antichità con le frecce avvelenate e si evolve nel corso degli anni, per diffondersi maggiormente nel periodo delle guerre mondiali. La Germania nazista scoprì gli agenti nervini come il tabun,sarin e il soman. L'uso delle armi chimiche non fu però mai del tutto esplicito, per paura della devastazione che sarebbe uscita dalle armi stesse e che avrebbe finito di colpire anche chi le utilizzava. D'altro canto, anche l'alto comando inglese prese in considerazione di usare le armi chimiche, solo nel caso di un' invasione nazista sul suolo britannico. Per una maggiore consapevolezza della potenza di queste armi, si guardi qui, con particolare attenzione alla tabella degli agenti chimici.
Mondo militare e unità di misura...è un binomio che trova molti punti in comune. Le unità di misura hanno subito nel corso della storia una notevole rivoluzione, sono state ridefinite, eliminate o ne sono state aggiunte di nuove in vista della nascita di nuove tecnologie. Inoltre sono diverse da Paese a Paese; necessitiamo quindi di un adeguato sistema di conversione, per poter in un certo senso "comunicare", intenderci in un contesto tecnologico.
Durante i conflitti militari si è assistito a una standardizzazione delle unità di misura. Più che mai in questi periodi era necessaria una unificazione. Quando si aveva bisogno di nuove munizioni e di ricambi per le armi era importante comunicare con lo stesso "linguaggio", soprattutto se si trattava di Paesi diversi.
Guardiamo ora quali sono le unità di misura più comuni nel mondo bellico:
CALIBRO: genericamente indica il diametro interno o esterno di un tubo. In campo militare sta a indicare il diametro interno della canna , (calibro 'nominale', misurato al netto dei pieni della rigatura; calibro 'reale' nel casi di canne lisce). In Italia il calibro è espresso in millimetri.
In origine il calibro, riferito alle grosse armi da fuoco era misurato in base al peso della palla, quindi in libbre (1 lb = 453.59 grammi). Questo sistema è rimasto valido fino al '800 in Europa, mentre in Gran Bretagna fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Ma le successive innovazioni militari hanno richiesto uno sviluppo anche nel sistema di misura. Infatti dopo le guerre napoleoniche non si usarono più proiettili a palla piena, ma granate contenenti esplosivo. Il peso non era più l'unico indicatore e si introdusse una misura lineare per misurare il calibro (centimetri o millimetri), mentre gli Stati Uniti continuarono a usare i pollici.
A partire dal XIX secolo il calibro andò via via restringendosi, passando da circa 13 mm a 7-5 mm. Ciò è dovuto al fatto che l'energia e l'efficacia del proiettile sono date di più dalla velocità che dal peso, anzi più è leggero il proietto più si può ottenere un elevata velocità.
Qui a seguito i link per le conversioni del calibro (espresso in pollici) e un immagine del calibro:
GRANO: antica unità di misura e ormai in disuso. Era un' unità di massa delle frecce e poi dei proiettili di armi leggere pari circa a 0.052 grammi. Nel territorio della Serenissima era chiamato 'grano veneto'.
CHILOTONE: è legato alle nuove tecnologie, come gli esplosivi. Il chilotone (kt) indica la potenza dell'esplosione e precisamente equivale alla potenza liberata da mille tonnellate di tritolo, circa 4.184 TeraJoule. Il seguente video dimostra la potenza dell'esplosioni di 'soltanto' 100 tonnellate di tritolo: http://www.youtube.com/watch?v=93Y9h8bcChw
Questa misura tiene in considerazione però solo la forza meccanica e non gli ulteriori effetti, come l'emissione di radiazioni.
Il MEGATONE (mt) è un suo multiplo, che equivale all'energia liberata da un milione di tonnellate di tritolo.
Il GIGATONE (gt), (1000 megatoni), equivale all'energia emanata da un miliardo di tonnellate di tritolo. Il Gigatone è anche utilizzato in sismologia: un terremoto di grado 8.0 della scala Richter equivale all'energia di 1.01 gigatoni!
Esempi:
- Bombe 'comuni' aviotrasportate, equivalgono circa a una tonnellata di tritolo.
- La bomba atomica di Hiroshima corrispose a 12 kt,, cioè 12mila delle 'comuni' bombe.
- La bomba di Nagasaki aveva un potenza di circa 10-13 kt.
- Le bombe odierne hanno una misura che va da 0.1 a 10 mt.
- La bomba Zar (30/10/1961, baia di Mityushikha), arrivò fino a 57 mt, ovvero una potenza 4380 volte superiore a quella di Hiroshima. Eccone una dimostrazione:
Siamo nel '400, in pieno Rinascimento. Francesco di Giorgio è un importante architetto, pittore e scultore, ma anche un ingegnere militare. Egli lavora a Urbino, presso la corte di Federico di Montefeltro dove risulta fondamentale per le sue conoscenze tecniche militari, che dimostra nelle raccolte di disegni di macchine ed architetture da guerra. Egli redige "Trattato di architettura civile e militare", raccolta di vari manoscritti, dove riprende i disegni militari del Taccola, ingegnere contemporaneo di di Giorgio, conosciuto per i suoi trattati incentrati sui macchinari dell'epoca.
Uno di questi è il trabucco, arma medioevale gigante, alta anche 10-12 metri, simile a una fionda.
Francesco di Giorgio su il primo a capire la fine del trabucco. Era un'arma molto potente, ma i suoi difetti erano la scarsità di precisione, la bassa cadenza del tiro, le dimensioni e i costi elevati e la la grande quantità di manodopera richiesta.
Francesco di Giorgio è anche importante per le ricerche sull'arte fortificatoria, detta fortificazione alla moderna, della quale è considerato fondatore insieme ai fratelli Sangallo.
Le mura si inspessiscono per poter resistere agli attacchi delle nuove armi come i cannoni. Ma ciò non basta, servirà poi l'avvento del baluardo, comunemente chiamato bastione (la sua etimologia fatta risalire al germanico bol, bohl (=trave, tavolone) + werk , wert (= costruzione), per poter alzare la difesa delle città. Il bastione compare già nei disegni di Francesco di Giorgio, ma la sua forma non si stabilizza per vari anni.
Il bastione a differenza delle torri medioevali è alla stessa altezza della mura. Si trova agli angoli delle fortificazioni con lo scopo di proteggere le cortine (tratti di mura rettilinei), più esposte al tiro e all'attacco nemico. La loro forma è a "puntone", caratterizzata da una forma a foglia d'edera con due facce, due fianchi, una gola innestata all'incontro di due cortine. In questo modo la punta del bastione andava a coprire anche la "zona morta" lasciata delle torri circolari.
Oggi sono pochi i resti di bastioni rimasti sul nostro territorio, molti andati distrutti durante il periodo delle guerre mondiali dove certo questi antichi sistemi di difesa non potevano più svolgere la loro funzione. Importante è l'esempio di Palmanova, in provincia di Udine, Italia, dove sono conservati soltanto più i lineamenti dei bastioni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale erano pochi i sistemi di difesa adottabili. Le armi e le tecniche militari usate erano troppo avanzate per poter trovare una difesa. Come ci si poteva difendere da un attacco aereo o dall'arrivo in cielo di un missile, e come si poteva scampare all'attacco della bomba atomica? Sempre per quanto riguarda le innovazioni militari nel passato, ho trovato molto curioso e interessante il fuoco greco, già utilizzato in epoca romana.
GUERRA, PERIODO DI GRANDI INNOVAZIONI... Quotidianamente facciamo uso di dispositivi tecnologici avanzatissimi, che rendono la nostra vita più pratica e migliore. Conosciamo e siamo a contatto con il lato bello e positivo della tecnologia e spesso ignoriamo il fatto che le innovazioni delle tecniche sono anche legate alla progettazione e alla sperimentazione di dispositivi militari, dalle potenze distruttive inimmaginabili. Ed è proprio durante i conflitti tra i vari Paesi che queste tecnologie si sviluppano e "prendono vita". E' una battaglia in cui ciascuno Stato dimostra di essere superiore, di avere sempre un punto in più sull'avversario, di possedere un'arma distruttiva più potente, e non importa se quella stessa arma potrebbe finire con il distruggere anche se stesso. Vince chi crea maggior distruzione, morte e dolore. A tal proposito voglio riportare alcune importanti citazioni sulla guerra, che ho ritenuto particolarmente significative:
Fra le armi tacciono le leggi -- Cicerone( da "Oratio pro Tito Annio Milone")
Solo i morti hanno visto la fine della guerra -- El Alamein-La linea di fuoco (film)
La prossima guerra mondiale sarà combattuta con le pietre -- Einstein
Quest'ultima è particolarmente coerente con ciò detto sopra. Infatti nella seconda metà del ventesimo secolo, il confronto militare tra Stati Uniti e Unione Sovietica poneva rischio alla pace mondiale e se questa ostilità fosse peggiorata, trasformandosi in guerra a tutti gli effetti, molti pensavano che, si sarebbe potuta concludere con la distruzione di gran parte della vita sulla Terra, l'uomo avrebbe quindi finito di distruggersi con le sue stesse mani!!!
Si sarebbe dovuto, in un certo senso, ripartire dall'inizio con l'innovazione tecnologica.